Cenni storici

 Nel quartiere di San Teodoro, in via Bologna, sorge Villa Giuseppina, all’altezza di un crinale da cui si ha un’aperta visuale su tutti i versanti.

In tutta la zona urbanizzata essa costituisce un elemento di notevole respiro per l’inserimento di un esteso parco di folte macchie arboree mediterranee.

L’edificio è databile al XVIII secolo, come conferma la cartografia storica degli inizi dell’Ottocento.

La Villa ed il parco sono stati acquistati ad un’asta pubblica da Felice Dagnino il 22 gennaio 1871 in seguito al fallimento dei proprietari Fontana.

Il nuovo proprietario comprò la Villa per procurare un asilo tranquillo a Mazzini, di cui fu seguace e amico fedelissimo.

In quel periodo infatti Mazzini, uscito dal carcere di Gaeta, sostò qualche tempo a Genova, ospite dell’amico nella Villa che questi chiamerà Giuseppina in suo onore.

Durante la breve sosta, che durò fino all’estate del 1871, Mazzini scrisse il “Patto di fratellanza”.

Alla sua morte la Villa divenne luogo di convegno per molti mazziniani.

Nel giugno del 1911 i figli Dagnino, in obbedienza alla volontà paterna, donarono al Comune di Genova i manoscritti e gli oggetti di Mazzini, fino ad allora conservati a Villa Giuseppina.

Nel 1913 il Comune acquistò il complesso della Villa e destinò il parco ad attività ricreative, e la villa a museo delle memorie mazziniane.

Dal 1919 la villa ed il parco vennero destinati ad attività scolastica. Guarda le foto o la presentazione Power Point (186 Mb)

Ancora oggi l’edificio è destinato a enti e centri educativi e ricreativi per giovani e anziani.